FCS: THE END

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Giù il sipario

E’ successo quello che non avremmo mai voluto vedere. Fantacosaseria non esiste più. Nell’aria giravano strani olezzi di cambiamenti e proposte di riforma, ma mai avremmo pensato di arrivare ad un così folle e sconclusionato “shut-down“. Dal meeting di ieri è nato un nuovo corso, una nuova lega. Chiamatela come volete, ma non Fantacosaseria. Fantacosaseria non esiste più. La follia moderna dell’inseguire a tutti i costi le tendenze, la massificazione social e il “buttà su” ha preso il sopravvento anche in quella che si definiva una Lega fantacalcistica di alto livello, ma che di alto ormai ha solo il metro e novanta dei due artefici di questa scellerata transizione al carnevalesco. Fantacosaseria non esiste più. Una lega il cui motto era “il fantacalcio è una cosa seria“, non esiste più.

Da ieri, ufficialmente, la Gazzetta è stata messa in cantina per passare alla futuristica, coloratissima, divertentissima redazione Napoli di Fantagazzetta.
Nomi e cognomi: hanno votato a favore di questa transizione Angelo Barbetti, Francesco Bertinelli, Giangiacomo Salciarini, Luca Ragni, Lorenzo Pierotti.
Contro: Jacopo Cicci e Marco Ceccarelli.
Giulio Panfili, avvallando la scelta di passare a Fantagazzetta – redazione Italia – ha spianato la strada alla messa in cantina del quotidiano rosa. Da oggi, quindi, siamo sotto l’egida di una redazione Napoli (di cui non si conoscono competenze, ma solo il loro modo di fare molto social). Inoltre, siamo a tutti gli effetti nella piattaforma Fantagazzetta, anzi, piattaforma “Fantacalcio”. Il nome la dice lunga sulla loro volontà di monopolizzare un movimento.

La superficialità con cui è stata affrontata la proposta epocale di passare a un’altra piattaforma e di abbandonare la “fonte” di voti per eccellenza ha segnato per sempre la fine della Lega che era e l’inizio della Lega che sarà.

Fantacosaseria si distingueva dalle altre leghe per svariati motivi.

Il primo era sicuramente l’esperienza: anni e anni di fantacalcio. Qualche membro fondatore è cresciuto con il fantacalcio, lo conosce a fondo. E’ stato quantomeno stupefacente che le proposte di modificare alcune norme cardine del gioco siano arrivate proprio dai suddetti membri fondatori. Proposte in cui si mettevano in discussione le fasce di punteggio da 6. Forse gli allenatori più giovani e meno svegli non sapevano che tali fasce sono nate con il fantacalcio stesso, basandosi su un principio semplice ma ineluttabile: un gol corrisponde alla media del 6 (6×11=66) e passare da un gol all’altro segue lo stesso concetto del 6. Mi sarei aspettato che i membri fondatori facessero da garante almeno sulle regole base, e invece era solo il preludio del peggio. Proposte in cui si è voluta ridicolizzare e gettare nel cessa la Gazzetta dello Sport, il giornale sportivo per eccellenza, storico, grazie al quale il mondo ha potuto conoscere il fantacalcio, il giornale di riferimento per eccellenza compare anche nel nostro statuto.

Una massa indefinita di allenatoruncoli ha deciso di abbandonare la Gazzetta per passare ad una redazione di prepotenti che da anni cercano di monopolizzare il fantacalcio. Ma, peggio ancora, è che lo si è fatto con una superficialità mai vista in questa Lega. Nessuno, e sottolineo NESSUNO, ha argomentato in maniera esaustiva la propria scelta di passare a fantagazzetta; nessuno, e sottolineo NESSUNO, ha sostenuto con argomentazioni serie l’abbandono della Gazzetta.
A domanda precisa Salciarini non ha risposto. Bertinelli farfugliava “Chiellini, rinvio, Barella…“, ripetendolo in loop, senza però dirci su che base redazione Napoli sia migliore della Gazzetta. Barbetti no comment: prende decisioni sulla base di sensazioni che più o meno gli sconfinferano, sulla base di quello che forse ha visto/provato sulla sua pelle, con processi deduttivi che accomunano i no-vax, i terrapiattisti, le scie chimiche, ecc. ecc.
Abbiamo introdotto il populismo becero nella nostra Lega e dispiace che ciò sia avvenuto per colpa, e sottolineo COLPA, di Barbetti e Bertinelli, due membri fondatori, e per colpa di Salciarini e Hulio, persone da cui ci si aspettava, per il loro grado culturale, un approfondimento maggiore, una partecipazione ragionata, con riflessioni serie e costruttive. Invece no.
Addirittura abbiamo assistito a decisioni sulla base di telefonate condotte da interlocutori interessati, non neutrali, che evidentemente cercavano di indirizzare la decisione dell’altro soggetto al telefono. Inutile, poi, commentare Spillo e Ragni: ridolini e voglia di adeguarsi al “fio de Peppe Fico” ( non c’entra niente il fio de Peppe, ma la frase la dice lunga su come ormai si guarda ad altre leghe come modello, quando invece dovrebbe essere il contrario) riassumono il loro contributo attivo a far morire una istituzione come Fantacosaseria per far nascere un’altra, l’ennesima, lega da quattro soldi tutta carnevale e stronzate.

Un altro motivo che distingueva Fantacosaseria dalle altre leghe era la serietà nel discutere le proposte e il metodo con cui nuove proposte venivano inserite. Questo ha consentito a FCS, negli anni, di dotarsi di un vero e proprio statuto, ben articolato e in grado di regolare innumerevoli casistiche. Ieri abbiamo assistito a decisioni prese così, sulla base di sentimenti difficilmente riscontrabili con numeri e dati concreti. Insomma, un pasticcio “napoletano” a tutti gli effetti. Abbiamo sentito frasi tipo “…il Lore e quel’altri fanno così…”, oppure “Io c’ho Chicco e Fico che dicono che è mejo…“. Tanto per ricordare il tenore delle discussioni di ieri che hanno portato a quella che va considerata come una riforma epocale.

E non voglio commentare gli attacchi al sottoscritto e a Ceccarelli, rei di aver mantenuto una posizione coerente con i loro ideali e le loro convinzioni. Ridicolo il siparietto di Bertinelli che ha giustificato la sua scelta di passare a redazione Napoli dicendo “Me dispiace, per colpa vostra che non vi siete aperti…“.

La sensazione è che ancora non vi siete resi conto di quello che avete fatto. Fantacosaseria non esiste più, ciò che resta è una lega uguale alle mille altre, dove si lanciano Astafbol, dove si esulta per un ammonizione perché i voti “enno Laivv“. E come le mille altre leghe, senza storia e tradizione siamo destinati a chiudere battenti.

JC

 

 

 

BUON VIAGGIO AMICO ARGO

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E così anche il caro Argo ha voluto salutarci.

Un velo di tristezza è calato su di noi, sulla nostra lega. Argo è stato la mascotte indiscussa di Fantacosaseria, conquistando il cuore di tutti i fantallenatori. Impossibile non entrare in sintonia con questo magnifico esemplare di Golden Retriever…che poi, “Golden Retriever” è assai riduttivo per Argo, quasi offensivo.
Argo non era un semplice cane. Era un fratello, un figlio, un compagno di studi, ma anche un socio fondatore della “Bebol One” (storica società di Fantacosaseria), un riferimento per la zona di Via Perugina, elemento di punta del jet-set del Teatro Romano, esperto di calcio, cucina e amante della natura.

Il filo dell’ironia è il migliore se si vogliono tessere le lodi di Argo. Perché Argo era ironico! Era simpatico! Era elegante! Era armonioso! In poche parole: era un Bertinelli-Baldinelli. Il quarto figlio per la precisione, e da buon Bertinelli-Baldinelli ha saputo incarnare tutti gli elementi distintivi che caratterizzano il casato: ironia, simpatia, generosità, eleganza, intelligenza.

Perdonerete questa descrizione così umana di Argo, ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa bene come il nostro amico a quattro zampe trascendesse la sua natura animale. Ogni volta che si andava a Casa Bertinelli si tornava con un immagine di Argo umanizzato.
Sfido io, chi non lo ha immaginato sul divano con la pipa? Chi non lo ha immaginato con un calice di Rum e un sigaro? Chi non lo ha immaginato in smoking, o con un basco in testa, o con gli occhiali da sole e i bastoni da trekking?

Dopotutto è la sintonia che c’è tra un animale domestico e gli abitanti di casa a determinarne il grado di umanizzazione: più sintonia c’è e più l’animale acquisisce sembianze, qualità e attitudini dei padroni. Argo era in perfetta sintonia.

Non sono solo le sue qualità di amico a quattro zampe ad aver fatto entrare Argo nel nostro cuore, ma anche quello che rappresenta per tutti noi membri di Fantacosaseria e amici di Francesco: Ricordi. Tanti.
L’immagine del cucciolotto che si rotolava nel giardino di casa Bertinelli è viva più che mai. Era settembre 2001. Argo è stata una presenza fissa nella nostra adolescenza. Ne ha segnato l’inizio, ne ha scandito i momenti e il destino ha voluto che ci lasciasse proprio nell’anno della maturità per antonomasia: quello dei 30 compleanni. Forse è per questo che Argo rappresenta così tanto per noi: è stato un segnatempo sentimentale, profondamente connesso all’evoluzione della nostra vita: era presente quando imbastivamo le prime aste fantacalcistiche, era presente ai meeting, sedeva accanto a noi sul divano nei turni infrasettimanali della serie A su sky. Ci ha visto arrivare in via Perugina con ogni mezzo, dalla bicicletta, allo scooter (NRG, Runner Poggiali, Zip, Vision, Scarabeo…), alle prime auto (Vitara, Uno grigio topo, Lancia Y…). Ci ha sentito parlare di tutto: calcio, scuola, prime cotte, calcio, cero, auto, vestiti, vino, calcio, politica, calcio, fantacalcio. Ha assistito a litigate furiose e risate pazzesche. Ci ha accompagnato in questi anni così pregnanti e significativi, ci ha traghettato dall’adolescenza all’età adulta.

Nomen Omen: Argo, la nave che traghettò Giasone e i suoi compagni alla conquista del vello d’oro.
Ma anche: Argo, il cane di Ulisse, simbolo di fedeltà e amicizia che si lasciò morire dopo il ritorno del padrone ad Itaca, segnando il tempo tra il passato e un nuovo inizio.
Come il cane di Ulisse, anche il nostro amico ha vissuto a lungo e ha segnato il tempo: quello della nostra amicizia.

E così, caro amico Argo, è con un velo di malinconia e tanta nostalgia che ci salutiamo.

Non possiamo che custodire l’enorme quantità di ricordi che ci lega a te.

Buon viaggio, amico!

 

 

JUVE VS ROMA E’ COSA NOSTRA!!!

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Per dare un calcio alle critiche, i due Presidenti si sono incontrati all’Hotel Plaza di Dubai per un aperitivo!

Allo Stadio Comunale Don Minzoni è previsto il tutto esaurito!

Allo Stadio Comunale Don Minzoni è previsto il tutto esaurito!

Che sia Juve vs Roma, che sia FC Celeste vs Del Piero Vive, ora non si può più scherzare; ora il riscaldamento è finito; ora scendono in campo le regine dei due campionati.

FC Celeste, a un solo punto dal Più Titolato, è tornata alla ribalta seguendo lo stesso cammino della Roma: dalle stagioni disastrose di Luis Enrique e Zeman, al calcio che conta con Garcia e Sabatini!
E non vi stupite perché alla guida del team canadese c’è sempre lui, un Marchino Ceccarelli sbarazzino sempre più operato che quest’anno ha costruito una squadra formidabile, sicura e piena di entusiasmo.
Le mosse decisive sono state: spedire Danny in un posto sicuro dove non potesse dare consigli stupidi e metter mano alle formazioni; nominare la nonna Celeste Presidente, la quale ha portato nuovi sponsor, entusiasmo e saggezza; ma soprattutto far suonare Maurizio al pianoforte prima dell’inizio delle partite per addormentare gli avversari… E’ stata questa, dunque, la strada seguita per ristrutturare una società che aveva toccato il fondo e si pensava non potesse venirne più fuori. Tutti ricordano ancora quando lo scorso maggio il Pres. disse chiaramente che avrebbe abbandonato Fantacosaseria con la scusa che la Judy non faceva più ripetizioni; la verità, però, è che lo sponsor principale era sfiduciato dai continui fallimenti e non aveva più intenzione di investire su di lui.
Ma questa è una vecchia storia, perché lo stesso Marchino si è rimboccato le maniche, ha preso la stampella in mano per impietosire qualche ragazza briaca della tifoseria e, proprio come la stessa Roma, ha convinto la Celeste Pallotta ad indebitarsi con le banche, con la parrucchiera e con la badante per portare in squadra niente popo di meno che: Gervinho, Nainggolan, De Sanctis; l’ossastura della Roma come l’ossatura di Marchino stanno portando ottimi risultati ed è già tempo per lo scontro cruciale.
Sì, siamo proprio allo scontro cruciale, il testa a testa con il suo amico, fratello, fidanzata, Angelo è arrivato al culmine: Marchino dovrà superare l’esame finale, ovvero sconfiggere il Più Titolato.
Come noto a tutti i media, tra i due amici e rispettive famiglie ci sono una sintonia e un rispetto decennali, ma si sa che il Presidente Barbetti, pur di portare a casa l’ennesimo campionato, è disposto a tutto.
Barbetti quest’anno ha lasciato tutti di stucco puntando su giocatori affermati e vincenti come Tevez, Vidal e Bonucci; se Ceccarelli è la Roma, dunque, Barbetti è la Juventus, sia per il blasone, per i titoli, per i nemici che da sempre lo gufano, che per i giocatori sui quali punta.
Barbetti ha cambiato tattica: basta giocatori neopromossi a basso costo e rendimento discontinuo; il lungimirante Presidente di Via dei Consoli ha fiutato in anticipo il crollo del calcio italiano e deciso di puntare sulle poche certezze rimaste in italia.
Il Più Titolato, dopo aver stracciato l’alleanza con Ragni, rispetto alle precedenti stagioni sembra più sfortunato e meno incisivo, ma nonostante ciò è ancora lì a guardare tutti dall’alto verso il basso! Si vocifera che per questo big match il pennuto Barbetti abbia già modificato la formazione 27 volte; per il secondo panchinaro in difesa, addirittura, pare abbia chiesto un consulto al Mago della Vaccara, noto luminare umbro del fantacalcio mondiale.
In vista di questa sfida di livello internazionale, pare che Maurizio nel prepartita andrà a pranzo con Mauro per organizzare l’imminente matrimonio tra sua figlia e l’allenatore avversario! Che la festa abbia dunque inizio, e non solo in campo, perché comunque vada a finire rimarrà la stima e il rispetto tra le due compagini.

Signori e signori, amici, appassionati di fanta, di calcio, di stampelle e di orecchi a sventola, tenetevi forte, aggrappatevi al telecomando e godetevi uno spettacolo puro che allenatori come Cicci, Ragni, Pierotti e Bertinelli si sognano la notte di consegnare al calcio che conta.

Dichiarazioni all’uscita dagli allenamenti:

Barbetti mentre passegiava con Montolivo, Cuadrado e Gomez, i grandissimi assenti: “Ciao Marchino, non vedo l’ora di rivedere la Celeste, speriamo tenga duro! Sei favorito e sono contento di perdere contro di te”.

Ceccarelli in compagnia della stampella: “Sono troppo teso…stasera mi sfascio di birre giù lCentrale… Auguri Angelo, la Judy aspetta la Kaya per inaugurare la tribuna cani; Argo non può venire che nse regge in piedi…”

Ragni: “Cecca per favore vinci…..vinciiiiiiiiiiiiiiiii………….” (con voce a pianto)

Hulios insieme con Keita: …..bisbigliava al microfono e non abbiamo catturato le sue onde sonore; quello che ha detto rimane un mistero…

Cicci: “Sono in silenzio stampa e non guarderò la partita……st’anno vinco io”

Bertinelli: “Sicuramente una partita di alto livello; se non sono all’ospedale a badare Argo andrò allo stadio a tifare mio cugino…”

Pierotti: durante l’intervista è stato portato via dalle guardie del corpo perché un tifoso lo voleva uccidere……..0 punti in quattro giornate non si era mai visto

Salciarini: ……..inespressivo; si è intravisto solo un mezzo ghigno a capolino tra le vetrate delle sue aziende farmaceutiche…….. (va curato il ragazzo)

Articolo a cura di Giacomo Branco