POCO IMPORTA

 

La felicità di un tifoso del Barbe
La felicità di un tifoso del Barbe
tifa Cicci

Homer piange: tifa Cicci

 

Poco importa se questo campionato continua ad essere determinato in modo significativo da episodi di estremo culo, poco importa se Barbetti ha vinto la seconda partita di fila con l’avversario che ha totalizzato 71,5, poco importa se il Cecca continua a riportare punti su punti grazie al favore della sorte, poco importa se Cicci è penultimo. La realtà è chiara. Il Berti è la migliore squadra del momento e si trova in vetta alla classifica, il Cecca insegue sornione vincendo con il minimo indispensabile, Barbetti si è rifatto avanti prepotentemente lanciando la sfida per la vittoria, il Pala è sempre lì pronto ad approfittare del primo passo falso di qualcuno. Poi c’è l’inferno, dove Ragni è a capo dei dannati subito inseguito da Fata che ha dato un colpo letale a Cicci il quale è penultimo, con il morale a terra e l’orgoglio ferito. Infine Hulios che per la 7° giornata consecutiva ha fatto 0 gol. Ma poco importa. Il campionato è diviso in due e già mercoledì si ritorna in campo. Forse qualcuno riuscirà a ricucire lo strappo..

TRA I DUE LITIGANTI..

 

la vetta è sua
Un Palazzari incredulo:la vetta è sua

Quando sembrava un testa a testa tra Ceccarelli e Bertinelli ecco che accade ciò che non ti aspetti. Il primo impatta con Cicci (2 a 2 d’alta scuola con Ibra e Dinho mirabolanti), il secondo perde il sentitissimo “derby dello scemo” (1 a 2 che sa di fortuna ritrovata per Barbetti). In conclusione ad approfittarne è Palazzari che zitto zitto riporta a casa 3 punti con il minimo indispensabile (1a0 contro Hulios che inspiegabilmente ha escluso il rientrante Rocchi) e adesso guarda tutti dall’alto in basso. L’altro match, quello tra Fata e Ragni, è anch’esso finito con un bel 2a2 che non scontenta nessuno. Dopo il primo girone di andata la classifica parla chiaro. Le squadre sono ancora troppo vicine per poter delineare i primi verdetti. A parte Hulios, relegato nell’oscurità dell’ultimo posto, tra Fata (penultimo) e Palazzari (primo) ci sono solo 7 punti, un pò pochini per capire chi potrà puntare alla vittoria finale. Sicuramente la prossima giornata sarà una giornata chiave visto che ci saranno ben 3 scontri diretti. Per ultima cosa, la crisi che sta colpendo il mondo finanziario ha causato forti scossoni nella holding di Francesco Bertinelli (la Ar.Go.). Pare che il magnate eugubino sia intenzionato a vendere parte del suo pacchetto azionario a non noti investitori libici (la sua irrintraciabilità e la sua assenza da Gubbio ne sarebbero una prova) al fine di risanare i conti. Quello che ci auguriamo è che nella vendita non rientri anche la società Villar Perosa perchè sarebbe un duro colpo sì per i tifosi, ma soprattutto per il campionato fantacalcistico che perderebbe uno dei protaginisti storici.

NOSTALGIA

 

Volevo rendere pubbliche alcune foto scovate negli archivi di Torcolini. Una piccola parentesi per ricordare con nostalgia i bei momenti passati.

Coreografie targate palazari
Coreografie targate palazari

La foto ritrae un gruppo di giovani dementi che non si sa cosa cazzo fanno. Sicuramente le coreografie sono di Luca Palazzari (al tempo di nazionalità Portoghese). Da notare: I capelli di Pippo Angradi che gli valsero l’appellativo (temporaneo) di “Pecora”; l’euforia del Biagio; la tipica espressione del giovane alieno Hulios (spunta solo lo sguardo tenebroso); l’orecchio de Ucce (in basso a dx)

 
Du è il Cecca?
 
Du è il Cecca?

Una seconda versione del gruppo di handiccappati: da notare la faccia ebete del Barbe, un Bertinelli senza stile, un Bernhard sopra le righe, un Torcolini orrendo, un sempre più esagitato Biagiotti (prima che scoprisse L’heavy metal e la meccanica), la Lety Lupini (in basso a sx) la sparizione di Hulios e soprattutto l’assenza del Cecca, all’epoca troppo basso per poter apparire (è nascosto dietro il Pala)

 
 
Una foto d’epoca: da notare l’intellettualità e la classe di Barbetti, ma soprattutto il Berti: capelli alla Beatles, sguardo perso e labbra rifatte
 
 
Quest’ultima foto illustra i più noti passatempi della gita: le trottole, con le quali la demenzialità si impossessò definitivamente di alcuni soggetti.